Mastoplastica Additiva

Elemento decorativo

Riprendi confidenza in te stessa!

La mastoplastica additiva è l'intervento di chirurgia estetica che consente di ottenere un aumento di volume delle mammelle mediante l'impianto di protesi. Il volume e la forma delle protesi vengono scelti durante la valutazione pre-operatoria in base alle dimensioni del torace e delle mammelle ed in base alle esigenze della paziente.
Galleria Preparazione preoperatoria Intervento Periodo post-operatorio Possibili complicanze

Quale protesi fa per te?

In base alla forma si distinguono protesi:

  • Rotonde: hanno una forma emisferica e sono ancora molto utilizzate.
  • Anatomiche: sono protesi che ricalcano la reale morfologia del seno e, teoricamente, dovrebbero garantire un aspetto più naturale.
  • Ergonomiche: sono protesi di ultima generazione in grado di adattarsi ai movimenti delle pazienti. Da sdraiate mantengono una forma rotonda mentre quando la paziente è in piedi formano una silhouette naturale.

Le protesi possono avere una superficie:

  • Liscia: in questa categoria rientrano anche le protesi nanotesturizzate cioè con superficie minimamente ruvida, quasi liscia.
  • Ruvida: presenta una particolare rugosità detta testurizzazione che conferisce maggiori garanzie rispetto alle protesi lisce nei confronti della contrattura capsulare, che è una delle complicanze più temute di questo intervento. Attualmente le protesi con superficie ruvida sono quelle più utilizzate.

Per quanto riguarda il materiale di cui sono composte le protesi, quello più utilizzato è senza dubbio il silicone. Queste protesi presentano un rivestimento in silicone ed una camera interna che contiene un particolare gel di silicone ad alta coesività che garantisce la resa estetica nel tempo e riduce al minimo la possibilità di fuoriuscita dello stesso in caso di rottura.

Esistono anche protesi in gel di silicone con rivestimento di poliuretano il cui principale vantaggio è quello di determinare una minor percentuale di casi di contrattura capsulare.

Galleria

Preparazione preoperatoria

Prima dell'intervento la paziente dovrà effettuare:

  • visita senologica (con ecografia per le pazienti più giovani e mammografia per le pazienti dopo i 40 anni)
  • esami ematochimici
  • elettrocardiogramma con referto
  • sospendere l'assunzione di cardioaspirina 12 ore prima e di altri anticoagulanti orali (warfarin, ASA ad alto dosaggio) almeno 7 giorni prima dell'intervento: in ogni caso dovrà essere effettuato un controllo dell'indice di coagulazione il giorno precedente l'intervento
  • sospendere l'assunzione di contraccettivi orali un mese prima dell'intervento
  • sospendere il fumo di sigaretta almeno 15 giorni prima dell'intervento
  • si richiede l'acquisto di un reggiseno di tipo elastico della taglia stabilita da indossare dopo intervento e per le settimane successive
  • evitare l'intervento di ingrandimento del seno durante o nei 4-5 giorni che precedono il ciclo mestruale
  • la terapia antibiotica viene iniziata endovena in sala operatoria in modo da coprire il periodo dell'intervento e le ore successive e viene proseguita per almeno 5 giorni dopo l'intervento.

Intervento

L'intervento richiede di solito l'anestesia generale anche se, in alcuni casi, è eseguibile in anestesia locale con sedazione.

In base a quanto pianificato viene eseguita l'incisione e viene creata la tasca in cui alloggerà la protesi sotto la ghiandola mammaria o sotto il muscolo pettorale.

Vie d'accesso per introdurre le protesi

L'incisione attraverso la quale verrà inserita la protesi può essere realizzata in regione:

  • Periareolare: l'incisione viene realizzata sul contorno dell'areola, in genere nella metà inferiore,  al margine esterno dell'area pigmentata;
  • Sottomammaria: la protesi viene introdotta attraverso una piccola incisione di pochi centimetri nel solco mammario.

Piani di posizionamento delle protesi

Le protesi possono essere inserite in un piano:

  • Sottomuscolare: al di sotto del muscolo gran pettorale;
  • Sottoghiandolare: sotto la ghiandola mammaria e sopra il muscolo gran pettorale.

Il posizionamento sottomuscolare delle protesi è particolarmente indicato in pazienti magre, con mammelle poco sviluppate e con cute sottile. Essendo posizionate al di sotto del muscolo gran pettorale le protesi (e la capsula che si forma intorno ad esse) risulteranno maggiormente protette in quanto ricoperte da uno strato di tessuto supplementare rappresentato dal muscolo e pertanto meno visibili soprattutto nella parte mediale e al polo superiore. Inoltre vi è una minore incidenza di contrattura capsulare.

Per contro le protesi impiantate sotto al muscolo possono talvolta migrare verso l'alto e, durante gli esercizi che coinvolgono i muscoli pettorali, possono creare deformità della regione mammaria. Nei seni abbassati (ptosici) non è indicato l'impianto sottomuscolare; al contrario il posizionamento sopramuscolare può essere indicato anche nei seni modicamente abbassati.

Nel caso di posizionamento sottoghiandolare il postoperatorio sarà meno doloroso inoltre si riduce la possibilità di movimenti e di deformità dell'impianto che possono essere determinati dalla contrazione dei muscoli pettorali. Tuttavia il posizionamento di una protesi mammaria in sede retroghiandolare senza un adeguato spessore dei tessuti di rivestimento presenta alcuni svantaggi:

  • visibilità dei margini dell'impianto
  • palpabilità dell'impianto
  • discesa dell'impianto nel polo inferiore con ptosi (bottoming)
  • pieghe da trazione statiche nel quadrante supero-mediale
  • maggior visibilità della capsula periprotesica (se accentuata e contratta)

Una volta realizzata l'emostasi e posizionati i drenaggi in aspirazione (uno per lato), viene inserita la protesi. La paziente viene messa in posizione semiseduta in modo da valutare correttamente la forma e la simmetria. Viene eseguita la sutura per strati del sottocute e della cute. L'intervento si conclude con la medicazione elasto-compressiva e l'applicazione del reggiseno modellante.

La durata dell'intervento è di circa un'ora e mezzo.

A seconda della condizione di partenza si possono rendere necessarie ulteriori procedure come l'asportazione di una porzione di cute attorno all'areola, il sollevamento della mammella (mastopessi) o il rimodellamento della ghiandola mammaria.

Periodo post-operatorio

La paziente viene dimessa il giorno stesso dell'intervento dopo aver passato alcune ore di osservazione in clinica.

I drenaggi vengono rimossi 2 o 3 giorni dopo l'intervento.

La terapia antibiotica dovrà essere proseguita per 5 giorni.

Viene realizzata una sutura profonda in due piani ed una sutura intradermica con filo a lento riassorbimento. Pertanto non sarà necessario rimuovere alcun punto di sutura.

Il reggiseno elastico va indossato giorno e notte per quattro settimane e quindi solo di giorno per altre due.

Possibili complicanze

In alcuni casi è possibile che si verifichi: sanguinamento con sviluppo di ematoma, sieroma (accumulo di liquido), infezione, rotazione della protesi (in particolare per quelle anatomiche), cicatrizzazione patologica, sviluppo di contrattura capsulare, rottura della protesi.

A distanza di tempo, in seguito all'invecchiamento dei tessuti dell'area mammaria, è possibile che l'aspetto del seno non sia più gradevole e che sia necessario intervenire nuovamente.

Le protesi di ultima generazione sono garantite per molti anni ed in certi casi a vita contro la rottura. Alcune ditte offrono anche una garanzia per 10 anni in caso di contrattura capsulare di 3° e 4° grado (cioè quando il seno assume una forma innaturale ed è presente dolore). Ciò significa che, nel caso si verifichi questa complicanza e vi sia la necessità di reintervenire chirurgicamente, la protesi viene sostituita gratuitamente.